Consonno - La città dei fantasmi

A Consonno non è rimasto molto del vecchio paese. 
Tutto ciò che poteva essere distrutto o depredato è passato tra le mani di chiunque abbia voluto portarsi via un pezzo di integrità, con meno scrupoli di colui che comprò l'intera area, la trasformò radicalmente, per poi lasciarla cadere in malora. 
Sono poche perfino le ombre del passato, e percorrendo le strade invase dagli alberi si ha quasi l'impressione che non ci sia mai stata anima viva. Eppure negli anni Sessanta doveva essere una "città dei balocchi", miraggio per menti ricolme di desideri ludici a prezzi raggiungibili. 
La città è stata abbandonata negli anni Ottanta e da allora ogni porta chiusa e ogni finestra intatta sono diventate il preludio di un atto vandalico mentre la natura inghiotte il resto. 
Oggi Consonno è la casa di una galleria d'arte urbana all'aperto, di un parroco e di due gatti rossi... Stranamente troppo addomesticati per abitare in una città fantasma. 
















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